Quando si pensa ai metalli preziosi in genere ci vengono in mente appariscenti gioielli composti da leghe di oro e argento. Dietro a questi materiali però si cela un mercato che, seppur a tratti meno conosciuto, vanta un consumo di materia prima quasi maggiore: l’industria elettronica.
Ecco che metalli preziosi come oro, argento e platino diventano i conduttori perfetti per la produzione di componenti elettronici chiave come connettori, circuiti stampati e semiconduttori.
Nell’era digitale in cui viviamo, l’avanzamento tecnologico è incessante e questo progresso porta con sé una sfida significativa: la gestione responsabile dei rifiuti elettronici.
Ogni anno purtroppo, tonnellate di dispositivi elettronici diventano obsoleti, contribuendo alla crescita dei rifiuti e all’inquinamento del pianeta. Per fortuna dietro a questo problema si cela anche un’opportunità: il riciclo dei rifiuti elettronici e dei metalli preziosi per la progettazione e produzione di schede elettroniche.
Esaminiamo insieme come questo approccio possa contribuire a un futuro più sostenibile.
La crescente emergenza dei rifiuti elettronici
Anno dopo anno la vita utile dei dispositivi elettronici si accorcia, le tecnologie evolvono di ora in ora, e prodotti elettronici come smartphone, computer, televisori e apparecchi vari hanno vita sempre più breve portando a una sempre più rapida crescita dei rifiuti elettronici.
Questi rifiuti, se non gestiti correttamente, possono causare danni ambientali significativi a causa della presenza di sostanze che, degradandosi nel modo sbagliato, possono diventare tossiche come piombo, mercurio e cadmio.
Affrontare questa emergenza richiede un approccio innovativo che includa il riciclo e il recupero di materiali preziosi.
Urban mining: il potenziale del riciclo dei rifiuti elettronici
Si chiama Urban Mining (“estrazione urbana”) l’ultima frontiera del riciclo efficace nell’ambito di rifiuti dell’industria elettronica. Si tratta di un processo virtuoso che consente di ricavare, a partire dal rifiuto elettronico (come può essere uno smartphone), materie prime secondarie rientrando nell’economia circolare.
Un esempio molto concreto di miniera urbana è rappresentato dai Rifiuti da Apparecchiature elettrici ed Elettronici (RAEE), che sono una miscela complessa di decine di materiali: metalli preziosi, metalli di specialità, materie prime critiche, plastiche, vetro, ceramiche e molti altri.
Ecco che i componenti recuperati da dispositivi elettronici dismessi, come circuiti integrati, resistenze e condensatori, possono essere riutilizzati per creare nuove schede elettroniche, contribuendo così a ridurre la dipendenza dalle risorse naturali vergini.
Estrazione di metalli preziosi a partire dai rifiuti elettronici
Tra i materiali preziosi recuperabili dai rifiuti elettronici ci sono i metalli preziosi, come l’oro, l’argento e il rame, ma anche il palladio e il rodio. Questi metalli sono essenziali per la progettazione e la produzione di schede elettroniche a causa delle loro eccellenti proprietà conduttive.
Il processo inizia con la separazione dei rifiuti elettronici. Successivamente, attraverso diversi metodi come la piro/elettro/idro-metallurgia, i metalli preziosi vengono separati da altri materiali e purificati. Questi processi permettono di recuperare e smaltire correttamente anche i metalli tossici come il piombo, l’arsenico, il cadmio e il mercurio, normalmente difficili da separare. Purtroppo però ancora presentano alcune criticità, motivo per il quale la percentuale di riciclaggio di queste materie prime è ancora molto bassa rispetto alle potenzialità effettive.
Il principale problema è che la maggior parte dei processi di estrazione dei metalli preziosi richiede energia per sostenere la temperatura di estrazione. Questa energia è di solito fornita da una combustione, o da un riscaldamento elettrico, che rende i processi lunghi e costosi al punto da essere poco profittevoli per chi vi si dedica.
Un impegno per un futuro sostenibile
Ogni anno finiscono in discarica oltre 40 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, e di questi solo il 20% circa viene riciclato a livello globale. Ecco perché diventa così importante recuperare i metalli contenuti all’interno di dispositivi come smartphone, televisori, schede elettroniche e microprocessori, piuttosto che estrarli dalle profondità della terra o degli oceani. Sembra assurdo ma tra i rifiuti delle nostre città ci sono concentrazioni molto maggiori di metalli preziosi rispetto ai giacimenti minerari sparsi per il mondo.
In conclusione, il riciclo dei rifiuti elettronici e dei metalli preziosi rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.