Tigerlake, è questo il nome della prossima architettura Intel.

Diversamente dagli anni passati, dove Intel rendeva retrocompatibile le proprie piattaforme di sviluppo, con l’introduzione di Tigerlake, salvo stravolgimenti dell’ultimo momento ed emulazioni varie tramite software, si perderà la retrocompatibilità che è stata il punto di forza degli ultimi anni. Infatti al giorno d’oggi, moltissime SH (software house) sviluppano codice sia per ARM sia per x86, e, per ridurre tempi, tendono ad integrare il minor numero di differenze possibile. Per questo, molte istruzioni x86 non sono implementate.

Intel, fa sapere, che si sta concentrando a creare un architettura in grado di essere competitiva a 360 gradi. Si avrebbe quindi, così come è successo con Skylake, una piattaforma unica per fascia mobile ed enterprise.

Le notizie pervenute, sembrerebbero essere veritiere quindi, visto il netto incremento ottenuto con Sandy Bridge, punto di svolta Intel, ed i marginali incrementi delle architetture successive, si dovrebbe avere quindi una svolta epocale.

Una notizia è di rilievo: per poter migliorare il già ottimo rapporto prestazioni-consumi-spazio, Intel prevede di abbandonare alcune componenti hardware come MMX e x87. Sul reparto mobile invece, ci sarà la rimozione del regolatore integrato dei voltaggi al fine di ottimizzare i consumi.

Per tutto questo però c’è da attendere. Arriverà non prima di fine 2019 – metà 2020.

Fonti: Bitsandchips e WCCFTECH 

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