grafica videogame

Al giorno d’oggi giocare ad un videogioco significa molto spesso essere immersi in una esperienza che poco ha a che fare con quanto accadeva fino a pochi decenni fa. Nel giro di una manciata di anni, infatti, si è giunti sempre più marcatamente ad una esperienza immersiva del giocatore all’interno del titolo prescelto, di conseguenza la parte grafica riscuote una parte fondamentale per la buona riuscita dell’impresa. Il suo sviluppo segue un processo articolato che parte dalla fase concettuale fino alla realizzazione finale.

In generale però, è ovvio che la grafica per videogiochi può variare notevolmente in termini di stile e complessità, a seconda del genere, del budget e delle piattaforme su cui il gioco verrà distribuito. Si può pensare ad esempio alle slots di un casino presente online, in cui certamente la grafica è meno complessa dei tradizionali videogiochi per console o pc ma è sempre molto curata. Anche questa modalità di gioco ha perciò beneficiato di questi progressi, integrando animazioni più fluide, effetti di luce e interfacce grafiche sempre più interattive.

Sebbene la loro grafica rimanga più semplice rispetto ai videogiochi pensati per le console di nuova generazione, l’attenzione al design visivo e alla qualità dell’esperienza utente è diventata un aspetto centrale per gli sviluppatori.

Il processo di creazione: gli step fondamentali

L’evoluzione della grafica nei videogiochi è strettamente legata ai progressi tecnologici. Dalla bidimensionalità degli anni ’80 e ’90 si è passati alla grafica tridimensionale dei primi anni 2000, fino ad arrivare agli attuali standard di fotorealismo grazie all’uso di motori grafici avanzati.

Concept art

La prima fase della realizzazione grafica di un videogioco è la concept art, in cui gli artisti definiscono l’aspetto generale del gioco, compresi ambientazioni, personaggi, oggetti e interfacce. Questa fase serve a creare una visione coerente che guiderà il team di sviluppo. Successivamente, si passa alla modellazione 2D o 3D, a seconda dello stile grafico scelto.

Rigging e animazione

Una volta creati i modelli e le texture, si procede con il rigging e l’animazione. Il rigging consiste nel dotare i modelli di un sistema scheletrico che ne permette il movimento, mentre l’animazione può essere realizzata manualmente o attraverso il motion capture, una tecnologia che registra i movimenti reali per applicarli ai modelli digitali. Un altro elemento essenziale è l’illuminazione, che influisce sull’atmosfera del gioco. Le tecniche di illuminazione variano a seconda del motore grafico utilizzato, come Unreal Engine o Unity. Infine, la grafica viene ottimizzata per garantire prestazioni fluide su diverse piattaforme, bilanciando qualità visiva e velocità di rendering.

Stile grafico

È però fondamentale distinguere fin da subito lo stile grafico che si vuole adottare poiché di conseguenza cambiano anche le tecnologie da impiegare. Si può spaziare dal fotorealismo al low poly, dal pixel art allo stile cartoon. Alcuni giochi puntano su una grafica altamente dettagliata, con texture in alta definizione e animazioni fluide, mentre altri adottano uno stile stilizzato o minimalista, spesso per scelte artistiche o per adattarsi a specifiche tecniche di sviluppo. Lo stile cartoon è spesso riproposto di recente: il titolo al momento più noto è Mouse, uno sparatutto che è ispirato al personaggio di Topolino e di conseguenza l’intera grafica rimanda al mondo legato all’animazione. Per quanto riguarda invece la pixel art si ritrova un pubblico più di nicchia ma molto affezionato, come nel caso dell’ottima risposta di pubblico per il titolo Sea of Stars, finito tra le candidature a miglior gioco nel 2023 nonostante il budget ridotto.

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