Presentazione:
Dopo diversi mesi dal lancio della tanto discussa R9 Nano, ed a poche settimane dal lancio di AMD Vega abbiamo avuto possibilità di recensirla. L’obiettivo ambizioso da parte dei rossi di Sunnyvale, era offrire una scheda form factor ITX per dare la possibilità ai gamers di poter giocare ad alte risoluzioni in maniera accettabile.
Ma sarà proprio così?
Introduzione: Cosa sono le HBM?
Le HBM sono le nuove memorie introdotte da AMD sviluppate in collaborazione con Hynix. Esse mirano ad unire ridotti TDP e quindi consumi, ed altissime prestazioni, infatti, seppur con bassa frequenza nominale, le HBM riescono ad offrire altissime prestazioni confrontate alle GDRR5 e GDDR5X fornite da Nvidia.
Tutto questo è stato possibile unendo in un solo chip, core grafico e memorie, tutto a vantaggio della larghezza di banda, della reattività delle operazioni e della riduzione degli ingombri. Questo chip, sviluppato da AMD è stato chiamato Fiji.
Possiamo infatti notare come gli ingombri davvero molto inferiori confrontati alle precedenti generazioni GDDR.
La riduzione delle dimensioni migliora davvero le prestazioni?
Certo che si. Basti pensare che un chip Fiji ha una banda passante di 512GB/s confrontata ad una GTX 1080 che ha “solo” 320GB/s ed una Titan x Pascal che ha 420GB/s. Quindi le prestazioni saranno inevitabilmente buone.
Ottimi presupposti quindi! Ma ci sono anche dei contro?
Purtroppo per la casa di Sunnyvale, non è tutto oro quel che luccica. Essendo una nuova tecnologia, questo tipo di memorie sono state rilasciate da Hynix con il contagocce, il che ha portato notevoli ritardi nel rilascio delle schede, lasciando libero mercato nella fascia enthusiast ad Nvidia con la serie 900. Ma non solo, essendo un tipo di memoria diverso e non comune, il taglio di memoria è limitato a soli 4gb per la prima generazione.
Essendo il futuro delle nuove memorie, AMD non si è certamente fermata qui, tantomeno Nvidia è restata a guardare, infatti già da qualche mese sono già in lavorazione le nuove HBM, chiamate HBM2 che non dovrebbero avere i limiti fisici dei 4gb della prima generazione, però, ad oggi, non si hanno notizie sullo stato dello sviluppo.
Come si presenta la scheda:
La scheda arriva nella sua scatola personalizzata da XFX , con su scritto in basso a sinistra il modello ed a destra il taglio di memoria, che, ricordiamo, è limitato a 4gb HBM.
Sul retro della scheda sono indicati il contenuto della scatola, le specifiche minime richieste, tutti rigorosamente in inglese.
All’apertura della scatola, ci troviamo davanti la scatola di cartone marchiata XFX in rilievo.
All’interno del coperchio sono contenuti il manuale ed il cd con i driver. Togliendo il coperchio arriviamo alla scheda.
La scatola risulta decisamente imponente per questa piccola scheda che sembra minuscola.
Ecco come si presenta la scheda! Assolutamente molto bella, leggera e compatta, form factor decisamente ITX, la scheda più piccola e potente sul mercato! Il dissipatore è reference, interamente in metallo (non plastica) come su tutta la serie Nano. La scheda viene raffreddata dalla singola ventola da 9cm che risulterà sufficiente.
Sul profilo possiamo ammirare il dissipatore con il selettore BIOS.
Retro pulito e semplice, assolutamente compatto . Peccato per la mancanza del backplate. Notiamo anche la presenza dei sigilli applicati da AMD stessa.
Interessante e decisamente nuova la soluzione di dove disporre il connettore di alimentazione da parte di AMD, tutto a favore della compattezza dei sistemi ITX.
Gli ingressi video sono 4, 3 display port ed un singolo HDMI che, ricordiamo, non è un HDMI 2.0.
Questo comporta una limitazione per chi lo utilizza TV UHD senza connettore attivo, limitazione, che sarà sul refresh dello schermo a soli 30hz.
Nulla di particolare da segnalare, pcb standard e design reference, le frequenze sono da 1000mhz, appena 50mhz sotto quelle della R9 Fury X da cui deriva. Invariato invece, il memory clock.
Questa diminuzione di clock, ha permesso di ridurre i consumi in maniera considerevole, riducendo altresì i connettori di alimentazione: da 2x8pin della Fury x ad un singolo da 8pin.
Qui sotto una piccola immagine che rappresenta le differenze con la sorellona Fury X e Fury.
Piattaforma di test:
I test verranno eseguiti su un sistema operativo Windows 10 64 bit con le seguenti specifiche tecniche:
CPU: i7 4790k a 4.80ghz
Ram: 2x4gb G.skill Tridentz a 2400mhz CL9
Scheda madre: Z97M OC formula AsRock
Alimentatore: EVGA G2 850w Gold
Case: CoolerMaster Mastercase 3 Pro
Risoluzione di gioco: 2560×1440 in VSR
Temperatura ambientale media d’esercizio dei test 23 gradi.
Versione driver: Crimson 16.11.2 Non WHQL
Benchmark sintetici:
I benchmark utilizzati sono i classici Unigine Heaven 4.0 (notoriamente questo bench favorisce Nvidia, quindi i risultati son da prendere con le pinze), ed il classico 3D Mark Firestrike.
Il risultato come già annunciato non favorisce la casa rossa. Il risultato è nella norma per questo modello con frequenze stock.
Abbiamo spinto la scheda ad un overclock daily abbastanza tranquillo e stabile senza toccare i volt, ottenendo buoni risultati. Notoriamente questo modello, così come tutte le schede con artichitettura Fiji, non sono molto predisposte all’overclock.
Ritoccando voltaggi e tdp, la scheda ci ha permesso di alzare ancora una volta l’asticella, sintomo che questo modello, essendo derivata dalla sorellona Fury X, ha ancora da dare avendo tdp e voltaggi ridotti. Le memorie invece, salgono davvero poco su questo modello, l’asic della scheda certamente non contribuisce alla riuscita. Appena 58.4%.
Deludenti comunque gli incrementi con questo benchmark, appena un 5% scarso.
Il classico 3D Mark restituisce dati confortanti rispetto al precedente Heaven 4.0. I risultati sono nella norma anche questa volta per la scheda con frequenze stock.
Veniamo ad i risultati in oc. La scheda scala molto bene, è possibile vedere come le prestazioni sono salite di un buon 10%. Non male considerando i tdp limitati.
Consumi e temperature:
Veniamo alla parte più interessante. I benchmark a stock sono stati effettuati con profilo normale delle ventole, mentre quelli in oc con profilo ventole 100%. La ventola con profilo stock si mantengono sempre silenziosissima consentendo di mantenere la scheda ad una temperatura media di 74°. Settando la ventola al 100% la temperatura invece si ferma ad appena 61°, assolutamente niente male.
Il discorso invece cambia quando si pone la scheda in overclock ed in overvolt, qui inizia ad entrare il limite del piccolo e compatto dissipatore. Con profilo al 100% con scheda in oc, le temperature medie si attestano a 77°, del resto non è una scheda predisposta all’overclock e lo sapevamo già.
I consumi con valori calcolati (a monte) si attestano in questo modo:
Idle: 75w
Load gpu: 285w picco
Load gpu: OC+OV: 400w
Load daily oc: 305w Frequenze: 1060mhz-510mhz powerlimit: +20%
Da fare una considerazione per questi valori, il consumo effettivo risultano essere ottimi fino a quando non si iniziano ad alzare i volt, da quel momento crescono in maniera esponenziale.
Gta 5:
Come tutti giochi, abbiamo deciso di effettuare dei test con scheda a stock e con scheda in oc. Iniziamo con GTA V, uno dei giochi più giocati dall’utente medio nel 2016.
Le impostazioni utilizzate sono le seguenti, gioco maxato in 1440p:
I risultati ottenuti sono i seguenti:
Il gioco risulta ben giocabile, con qualche drop sotto i 60 fps in entrambe le occasioni, con scheda a stock ed in overclock. Utili gli incrementi in overclock, aiutano a stabilizzare il framerate. Scarsa però la resa media.
Tom Clancy’s The Division:
Abbiamo scelto questo gioco in quanto è stato uno dei giochi più giocati e diffusi nell’anno in corso. Questo gioco sviluppato da Massive Entertainment e prodotto da Ubisoft, fornisce un benchmark integrato per il test delle prestazioni.
In questo caso, il benchmark integrato rispecchia in maniera veritiera l’effettiva esperienza di gioco.
I test qui sono effettuati a 1920×1080 con preset ultra. Sono stati effettuati a 1080p in quanto i risultati nonostante diversi test effettuati, presentavano artefatti e quindi erano influenzati e non veritieri.
I risultati sono interessanti, è possibile vedere come il gioco risulti decisamente giocabile con tutti i dettagli settati al massimo.
Ottimo anche la resa in oc, 10% pulito tra scheda stock e scheda in oc daily.
Rise Of The Tomb Raider:
Questo gioco, introduce la nuova DX 12, per avere una visione più chiara, i benchmark verranno effettuati utilizzando sia le DX 11, sia le DX 12, a stock ed in overclock. I risultati sono relativi al benchmark integrato del gioco.
Come i precedenti giochi, i test sono effettuati in risoluzione 2560 x 1440 con i settaggi riportati sotto.
Ci troviamo quindi ai seguenti risultati in dx11:
Stock:
OC:
I risultati in dx12 sono un po’ differenti:
Stock:
OC:
Riassumendo:
Buoni risultati anche questa volta per la piccola Nano che risulta mediamente sufficiente con i dettagli maxati. Con qualche compromesso magari sui filtri, garantisce i 60fps medi con i massimi dettagli. Scarsa la resa in overclock della scheda in DX12, mentre in DX11 prende un buon 10% di margine tra scheda stock ed oc.
Doom (2016):
Per questo gioco, sono state implementate le nuove Api Vulkan che assicurano miglioramenti rispetto le OPEN GL 4.5 in ambito framerate e fluidità di gioco.
Abbiamo dedicato particolare attenzione ai test in questo caso, in quanto ci sono stati piccoli problemi di conflitti tra driver e programmi di recording fps, pertanto i test risultavano spesso leggermente differenti. E’ stata effettuata quindi una media su tre test.
I settaggi utilizzati per i test sono: Risoluzione 2560×1440 e tutti i settaggi al massimo.
Il gioco risulta giocabile con scheda a stock ed in overclock. Le Api Vulkan risultano decisamente interessanti. Ci auguriamo che si proceda su questa strada anche nel futuro.
I risultati in overclock si attestano rispettivamente al 9% in configurazione OpenGL e ben 18% con api Vulkan.
Battlefield 4 – Online:
Per questo gioco, creato da DICE, utilizza un motore grafico Frostbite, tra i migliori in commercio. In questo caso è stata utilizzata la modalità online, calcolata su una partita da 64 player con una durata di 5 minuti per test, ogni test eseguito sullo stesso server e persone invariate facendo gli stessi percorsi.
Abbiamo scelto la modalità online in quanto nella stragrande maggioranza dei casi, l’utente medio dedicherà il 90% del tempo al gioco online dopo aver terminato la campagna.
I settaggi utilizzati sono i seguenti, utilizzando le api Mantle.
ottenendo questi risultati:
Assolutamente ben giocabile e godibile. Ottimo risultato con le api Mantle ed ottima resa in overclock, ben 17%.
Considerazioni finali:
Siamo giunti al termine di questa recensione di questa piccola grande scheda prodotta da AMD e commercializzata da XFX.
Siamo rimasti particolarmente stupiti dalle dimensioni assolutamente compatte, dalla qualità costruttiva della scheda e dalla silenziosità del dissipatore che fa quello che può per arginare il problema del thermal throttling di cui soffre nonostante le buone temperature.
E’ una VGA che ha un mercato a sè, è perfetta per le configurazioni ITX. L’unica scheda della rivale Nvidia che si avvicina è la GTX 1070 ITX.
Le prestazioni fornite dalla R9 Nano sono interessanti, ribadiamo che queste schede non sono adatte a lavorare a basse risoluzioni, ma tirano fuori i muscoli a grandi risoluzioni come il 2k (in 4k potrebbero avere qualche problemino a causa dei 4GB di memoria HBM che iniziano ad essere strettini nonostante la loro enorme banda passante).
Attualmente sul mercato il prezzo medio è di circa 520€ nuova, a questo prezzo però non ci sentiamo di consigliarla. Può essere però un ottimo acquisto invece, se presa come usata ad un prezzo di circa 300-350€ ed implementata per configurazioni ITX – Micro ATX compatte.